7 de enero de 2022

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«A forza di camminare nelle zone dell’incerto (per una certa diffidenza) e a forza di colloquiare con la metafora e l’utopia (per capire qualche cosa di più) e a forza di toglierci di mezzo (certamente per calma innata), adesso ci ritroviamo con una certa esperienza, siamo diventati bravi esploratori. Forse sappiamo navigare vasti fiumi pericolosi, inoltrarci dentro giungle che nessuno ha mai percorso… Adesso possiamo finalmente procedere con passo leggero, il peggio è passato, Possiamo anche sederci senza troppo pericolo e possiamo lasciare scivolarci addosso serpenti e ragni oscuri, possiamo anche evitare zanzare e possiamo benissimo mangiare carne di coccodrillo; senza escludere del resto le cioccolate con la panna e le crêpes-suzette al Grand Marnier. Possiamo fare – quasi – qualsiasi cosa, perché cari amici, come si diceva, siamo vecchi, esperti navigatori in mari molto aperti.
Il fatto è che ci è passata la paura: voglio dire la paura di dovere rappresentare o di non dovere rappresentare qualche cosa o qualcuno, siano élites o derelitti, siano tradizioni o cafonaggine.
Ci è passata la paura che ci manda il passato e anche quella ancora più aggressiva che ci manda il futuro.»

Ettore Sottsass

Da Memphis, the New International Style, Electa, 1981. Citato da Barbara Radice, curator, Memphis Blues Press Release, Galleria Carla Sozzani, Milano, 2009.

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